"Filmografia italo-libica: Una storia attraverso le immagini del colonialismo e del postcolonialismo italiano in Libia (1911-2008)"

Sul colonialismo e sul postcolonialismo italiano in Libia si possono annoverare alcuni romanzi coloniali (e senz’altro il bel romanzo di Tobino), le testimonianze della comunità italiana stanziata a Tripoli fino al 1970, il romanzo 'Ghibli' di Luciana Capretti che quella storia ripercorre. Accanto a testi letterari, è possibile inserire testi filmici, attraverso le tre fasi principali delle relazioni italo-libiche. Innanzitutto, la fase coloniale è rappresentata dai film degli anni Venti come 'Giarabub' (1942) di Goffredo Alessandrini o 'Bengasi' (1942) di Augusto Genina, uno dei pochi film coloniali a mettere in scena le donne italiane. In questi film, che oscillano fra intrattenimento e propaganda, vengono messe in luce le relazioni colonizzatore/colonizzato, in un modo meno semplicistico di come si possa pensare inizialmente. Una seconda fase è rappresentata dal film (e dalla polemiche che la sua programmazione in Italia provocò), 'Lion of the desert', una coproduzione libico-hollywoodiana sull’eroe libico Omar Al-Mukhtar, capo della resistenza contro gli italiani. Il film venne giudicato “lesivo dell’onore nazionale” ancora nel 2003, ed è stato trasmesso su Sky nel 2010 in occasione della visita ufficiale di Gheddafi in Italia. L’ultima sezione è dedicata al documentario di Andrea Segre 'Come un uomo sulla terra' (2008), che mostra la Libia come avamposto per la migrazione attuale verso l’Italia, situazione certamente più complessa alla luce dei recenti stravolgimenti politici.

Chair: Dr Charles Burdett (Bristol)

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